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Ignazio Silone, un grande della letteratura italiana del 1900 nel terremoto di Avezzano del gennaio del 1915 perse quasi tutta la sua famiglia. Anni dopo, parlando di quella tragedia, scrisse una frase passata alla storia e che è di una graffiante attualità: il post terremoto fa più danni del terremoto stesso. Una riflessione amara che disegna un quadro di ruberie, furbizie, speculazioni, indifferenza per il dolore altrui, scarso senso della comunità. Un quadro dove però a volte spuntano delle luci positive. Il mio paese Onna, di queste luci ne ha viste molte. La Provincia Autonoma di Trento, la Croce Rossa Italiana e internazionale, l’ambasciata tedesca in Italia, decine di enti, associazioni, privati, hanno dimostrato che a fianco a una Italia becera e profittatrice c’è un mondo fatto di persone per bene che aiutano senza pretendere nulla in cambio, ascoltano (dote ormai rara), consolano, offrono progetti e aiuti concreti. .. Per il terremoto dell’Aquila del 2009 parlano i numeri: 309 morti, migliaia di feriti, 100.000 persone sfollate, centro storico piegato, precipitato, spezzato. E inoltre 120 tendopoli, aquilani dispersi in decine di alberghi sulla costa abruzzese, scuole da ricostruire, università da rianimare, strade da rifare. Un popolo in pena che all’improvviso aveva perso identità, cancellato la propria storia, ridotto a vagare in cerca di un rifugio. Poi i primi interventi coordinati dalla Protezione civile. 19 nuove aree residenziali messe a corollario della città, scuole nuove grazie ai musp (i moduli promissori)e poi i MAP, le casette promissorie. … A me restano i sensi di colpa: per non essere riuscito a proteggere i miei figli, per non aver dato loro la possibilità di continuare a sognare il futuro, per aver amato troppo quelle pietre che poi mi hanno tradito, per aver progettato una vita che ho dovuto buttare in quel vuoto che si è aperto una notte d’aprile. Resta la voglia di vedere ricostruita la mia città, di lottare fin dove sarà possibile, di dare un piccolo contributo alla rinascita. Poi potrò andarmene per cercare in chissà quali altri mondi le tracce dei miei due ragazzi._Giustino Parisse. A cura di Piero Cavagna, Giulio Malfer